Cam, la nudità di Noè e i Nephilim

L’enigma biblico

Uno fra i più misteriosi episodi narrati nella Bibbia è quello che vede protagonisti il patriarca Noè e suo figlio Cam. Si tratta di un episodio avvenuto poco tempo dopo il termine del cataclisma causato dal biblico diluvio. Una narrazione la cui brevità è inversamente proporzionale al carico enigmatico veicolato. Possiamo leggere queste righe nel primo libro del Pentateuco:

Noè, che era agricoltore, cominciò a piantare la vigna e bevve del vino; s’inebriò e si denudò in mezzo alla sua tenda. Cam, padre di Canaan, vide la nudità di suo padre e andò a dirlo, fuori, ai suoi fratelli. Ma Sem e Iafet presero il suo mantello, se lo misero insieme sulle spalle e, camminando all’indietro, coprirono la nudità del loro padre. Siccome avevano il viso rivolto dalla parte opposta, non videro la nudità del loro padre. Quando Noè si svegliò dalla sua ebbrezza, seppe quello che gli aveva fatto il figlio minore e disse: «Maledetto Canaan! Sia servo dei servi dei suoi fratelli!»1

Sono state offerte almeno tre spiegazioni di questo episodio: da quella che vede Cam castrare Noè mentre era ubriaco (ipotesi priva di qualsiasi giustificazione testuale) a quella che vede Cam colpevole di un casuale voyeurismo, a quella maggiormente sposata dai biblisti che coinvolge Cam in un atto incestuoso col padre. È bene ricordare che in passato, con l’interpretazione errata di questi versetti biblici si arrivò persino a giustificare la schiavitù degli africani2, maledetti da Noè in quanto popolazione discendente da Cam.

La perversione sessuale

Secondo la quasi totalità dei biblisti, l’espressione “vedere la nudità di qualcuno” è un eufemismo che si riferisce ad un qualche peccato sessuale.

Dunque si insegna che Cam (o suo figlio Canaan che viene inserito nel racconto in maniera apparentemente ingiustificata) abbia abusato sessualmente di Noè, inconscio a causa dell’ubriacatura, e poi abbia aggravato la situazione rendendo pubblico il suo gesto. Ma questo tipo di spiegazione solleva domande alle quali non viene offerta alcuna risposta soddisfacente: è veramente credibile supporre che un figlio abbia relazioni sessuali con il proprio padre? E quale sarebbe il movente? Pura e semplice perversione? E perché si menziona Canaan, figlio di Cam?

Ebbene, oltre alle tre ipotesi menzionate in precedenza, esiste una quarta spiegazione che potrebbe gettare più luce su tutto l’episodio.

La quarta ipotesi

La lettura dei biblisti, che assegna all’espressione “vedere la nudità” una valenza eufemistica di tipo sessuale, è senza dubbio corretta. Ma se si esamina la frase precisa si giunge ad una conclusione più specifica:

Questa espressione ricorre in numerosi passaggi3 in tutto il Pentateuco. Nessuno di essi sembra indicare rapporti di tipo omosessuale e soprattutto il soggetto coinvolto non è il “padre” ma la “madre”. Per esempio, nel libro del Levitico si legge:

Se uno ha rapporti con una moglie di suo padre, egli scopre la nudità del padre; tutti e due dovranno essere messi a morte.4

La “nudità del padre” è un’espressione eufemistica che si riferisce alla “moglie del padre”, cioè alla propria madre o matrigna. La quarta spiegazione potrebbe quindi essere significativamente diversa: Noè si denudò all’interno della sua tenda per avere un rapporto sessuale con sua moglie, ma essendo ubriaco si addormentò. Allora Cam “vide la nudità del padre”, cioè approfittando della momentanea perdita di coscienza del padre, violentò la moglie di Noè, cioè sua madre, o magari la sua matrigna. È anche interessante notare che nel testo ebraico masoretico, la tenda all’interno della quale Noè si denudò, regge un suffisso possessivo femminile, forse a confermare che l’episodio si svolse nella tenda di lei, cioè della moglie.

L’eziologia narrativa

Ma per quale motivo Canaan, figlio di Cam, viene introdotto nel racconto? E per quale motivo Noè maledice Canaan? Perché Canaan è evidentemente il frutto peccaminoso di quell’unione incestuosa. L’autore della Genesi ci racconta in termini narrativi compressi una spiegazione eziologica sulla nascita di uno dei principali popoli nemici di Israele: i Cananei.

Altri due popoli storicamente nemici di Israele, gli Ammoniti e Moabiti, nacquero dopo un cataclisma voluto da Dio (fuoco e zolfo su Sodoma e Gomorra) attraverso una relazione incestuosa fra il patriarca Lot e le sue due figlie.

Un destino che, secondo l’autore, ha evidentemente accomunato la nascita peccaminosa ed incestuosa di un terzo popolo nemico di Israele, i Cananei.

Diluvio UniversaleDistruzione di Sodoma e GomorraDistruzione di Sodoma e Gomorra
NOÈLOTLOT
incesto madre-figlioincesto padre-figliaincesto padre-figlia
CanaanMoabAmmon
CananeiMoabitiAmmoniti

Una prova indiretta della relazione incestuosa, la si può desumere dal libro di Levitico dove si parla degli Egiziani e dei Cananei, entrambi popoli discendenti da Canaan. Parlando dei peccati che Israele non avrebbe assolutamente dovuto compiere, si legge:

Non farete come si fa nel paese d’Egitto dove avete abitato, né farete come si fa nel paese di Canaan dove io vi conduco, né imiterete i loro costumi.5

E guarda caso, la prima categoria di peccato che si menziona subito dopo qual è?

Non recherai oltraggio a tuo padre avendo rapporti con tua madre: è tua madre; non scoprirai la sua nudità.6

Tutti gli indizi ci portano a concludere che Cam ebbe rapporti sessuali con sua madre e che da tale rapporto nacque Canaan, il frutto di un’azione maledetta da Noè; tale maledizione si riversò poi sui suoi discendenti, che divennero nemici del popolo di Dio.

Il movente

Ma per quale motivo Cam ebbe rapporti con sua madre? Cosa lo spinse a compiere una simile azione?

Dall’esame di altre narrazioni bibliche, di secoli successive, sembra che avere rapporti sessuali con la moglie del proprio padre, e poi palesare pubblicamente questo fatto (esattamente come fece Cam) servisse ad affermare la propria autorità sulla casa paterna. Per esempio, nel libro di 2° Samuele leggiamo di Absalom, figlio del Re Davide, che tenta di usurpare il trono di suo padre. Uno dei gesti che Absalom compie è il seguente:

Fu dunque montata una tenda sulla terrazza per Absalom, e Absalom entrò dalle concubine di suo padre, alla vista di tutto Israele.7

Lo stesso fece Adonia, altro figlio di Davide, quando tentò di prendere in sposa Abisag, moglie di suo padre.

Secondo un antico costume orientale, le mogli e le concubine di un re potevano passare solo al suo legittimo successore, che il più delle volte era il figlio. Prendere posseso dell’harem del padre significava averlo destituito e aver assunto il potere. Questo tipo di costume potrebbe rappresentare un’eco dell’episodio noetico in cui Cam prende “possesso” della moglie di suo Padre con l’intento di affermare la legittima successione all’autorità patriarcale.

Ma da dove ebbe origine una simile usanza? Dove e da chi Cam imparò questa linea comportamentale?

I Figli di Dio e i Nephilim

Si possono fare solo ipotesi sulla base delle pochissime informazioni che i testi biblici ci hanno fatto pervenire. Alcuni biblisti notano dei paralleli fra il racconto di Genesi 9 e quello di Genesi 6.

Prima che il Diluvio universale distruggesse ogni cosa, si narra che…

…i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte […] In quel tempo c’erano sulla terra i nephilim, e ci furono anche in seguito, quando i figli di Dio si unirono alle figlie degli uomini, ed ebbero da loro dei figli. Questi sono gli uomini potenti…8

Sembra che una caratteristica di questi “figli di Dio” prediluviani e della loro progenie, chiamata “nephilim”, fosse quella di prendersi per moglie chiunque volessero. È un’affermazione strana; onestamente ci si chiede per quale motivo l’autore si sia sentito in dovere di specificare proprio questo loro comportamento fra tutte le caratteristiche con cui avrebbe potuto descriverli. A meno che tale comportamento non fosse percepito come manifestazione del loro potere sulla società umana.

Se così fu, è possibile che Cam abbia deciso di emularli prendendo per moglie la donna che più gli era proibita, la moglie di suo padre, e così facendo affermare la sua autorità sulla nuova e nascente società umana postdiluviana.

Maggiore chiarezza potrebbe essere fatta studiando la figura di questi “figli di Dio” e di questi “nephilim”. Chi erano, e qual era il loro ruolo in epoca prenoetica? Che tipo di relazione avevano con il Dio che decise di mandare il diluvio universale? E che interazione ci fu fra loro e la famiglia di Noè? Le domande sono molte e potrebbero offrire ulteriori indizi ma, per dirla alla Ende, questa è un’altra storia e la si dovrà raccontare un’altra volta.

Francesco Arduini

1 Nuova Riveduta – Genesi 9, 20-25, grassetto aggiunto.

2 Jamieson-Fausset-Brown Bible Commentary – Genesi 9,25.

3 Per esempio in Levitico 18,8; 18,14; 18:16; 20,11; Deuteronomio 27,20.

4 Bibbia di Gerusalemme, Levitico 20,11; grassetto aggiunto.

5 Ibidem, Levitico 18,3.

6 Ibidem, Levitico 18,7.

7 Ibidem, 2° Samuele 16,22.

8 Ibidem, Genesi 6,1-4