Iron Man e Dottor Strange: tra teologia e cultura pop
Il problema della teodicea, ossia come conciliare l’esistenza di un Dio onnipotente e buono con la presenza del male nel mondo, ha affascinato e turbato filosofi, teologi e pensatori per secoli. Strettamente legati a questo tema sono il libero arbitrio e la predestinazione: fino a che punto l’uomo è davvero libero nelle sue scelte? E se Dio conosce tutto in anticipo, le azioni umane non sono forse già determinate?
Questi interrogativi, dibattuti già nell’antichità da figure come Agostino, Tommaso d’Aquino e Calvino, hanno influenzato la filosofia, la religione, la cultura occidentale, e soprattutto hanno influenzato il modo in cui le persone interpretano il significato della vita e il senso del bene e del male. Ancora oggi se ne discute, spesso animatamente, nelle aule universitarie così come nelle quotidiane conversazioni in ambito religioso.
Il punto centrale attorno al quale ruotano queste discussioni è la capacità di prevedere il futuro; una capacità che solleva domande profonde sul libero arbitrio e la responsabilità individuale. Ma non è un tema centrale solo per la teologia cristiana; lo è anche per la trama del film di supereroi della Marvel © uscito in sala nel 2019, Avangers: Endgame.
Con le riflessioni che seguono, tra il serio e il faceto, mi prefiggo di delineare un possibile parallelismo fra Dio, Gesù Cristo, Doctor Strange e Tony Stark nei panni di Iron Man.
Conoscenza vs Determinazione
Il personaggio di Dottor Strange è un esempio perfetto di come la conoscenza del futuro non debba necessariamente implicare il controllo su di esso. Nella scena clou del film, Dottor Strange analizza milioni di futuri possibili e sceglie l’unico in cui gli Avengers possono sconfiggere Thanos, evitando però di rivelare questa visione sia a Tony Stark sia agli altri Avengers; agisce in modo da rendere più probabile che quella linea temporale si realizzi.
Il suo silenzio sul piano finale è cruciale: se avesse rivelato a Iron Man che sarebbe stato lui a sacrificarsi per salvare l’umanità, avrebbe rischiato di alterare il corso degli eventi. Stark avrebbe potuto agire diversamente, guidato dalla paura o dal senso di inevitabilità.
Allo stesso modo, Dio ci fa sapere attraverso la Sua parola, la Bibbia, che Egli conosce ogni evento futuro, ma questa preconoscenza non viola la libertà umana e garantisce il libero arbitrio.
Io annuncio la fine sin dal principio e, molto tempo prima, dico le cose non ancora avvenute; io dico: ‘Il mio piano sussisterà, e metterò a effetto tutta la mia volontà’ (Isaia 46:19)
Le scelte che facciamo rimangono autentiche e volontarie, e sono integrate nel piano divino in modo da compiere un disegno più grande. Questo equilibrio tra onniscienza e libertà umana permette che la fede, l’obbedienza e l’amore verso Dio siano genuini, non il risultato di coercizione o predestinazione.
L’importanza del silenzio: non rivelare tutto
Un elemento chiave nel parallelismo tra Dottor Strange e Dio è la decisione di non rivelare completamente il futuro. Strange spiega chiaramente che, se avesse detto al nostro “genio, miliardario, playboy, filantropo” come sarebbero andate le cose, il corso degli eventi avrebbe potuto deviare. In modo simile, Dio non rivela ogni dettaglio del suo piano escatologico. Le Scritture offrono visioni profetiche e linee guida, ma non dettagli esaustivi. Questo consente agli esseri umani di esercitare il libero arbitrio e di sviluppare qualità come la fede e la perseveranza.
Se gli uomini avessero una conoscenza completa del futuro, potrebbero sentirsi schiacciati dall’inevitabilità del piano divino, perdendo la motivazione a compiere scelte consapevoli. Proprio per questo, Dio non forza mai le azioni degli individui, ma lascia spazio alla libertà personale, anche se conosce già il risultato finale.
Il sacrificio volontario: Iron Man e Gesù Cristo
Un aspetto particolarmente toccante di questo parallelismo è il “sacrificio volontario”. Tony Stark, pur non sapendo che la sua morte fosse l’unica soluzione, decide liberamente di sacrificarsi per salvare l’umanità. Questo lo rende un eroe autentico, non una pedina in un gioco già deciso. Nella teologia cristiana, il sacrificio di Cristo ha un significato analogo: Gesù accetta volontariamente di dare la sua vita per redimere l’umanità. In entrambi i casi, la libertà della scelta è ciò che dà valore al sacrificio.
Nessuno me la toglie [la vita], ma la depongo da me. (Giovanni 10:18)
Il parallelismo illumina anche un altro aspetto: l’accettazione del male temporaneo come parte di un bene più grande. Strange sa che Thanos deve ottenere temporaneamente la vittoria affinché gli Avengers possano infine trionfare.
Similmente, Dio permette il peccato e la sofferenza temporanea, ma solo perché ha previsto un piano di redenzione che supera il male. Questo non significa che Dio approvi il male, ma che sia in grado di gestire le conseguenze negative trasformandole in opportunità progettuali, in modo da glorificare il suo nome e portare giustizia e salvezza.
Conclusione
Dottor Strange e Dio condividono un elemento fondamentale: entrambi conoscono il futuro, ma non lo determinano. La loro preconoscenza non viola la libertà delle scelte, ma rende possibile un piano più grande in cui il libero arbitrio degli individui ha un ruolo cruciale. Strange evita di svelare il futuro per preservare l’autenticità delle azioni dei suoi compagni, e Dio fa lo stesso, permettendo che le scelte umane rimangano libere e responsabili.
Questo parallelismo (che spero non sia sembrato blasfemo) non è solo un interessante esercizio di confronto tra cultura pop e teologia, ma offre anche lo spunto per una riflessione, più o meno profonda, sul valore della libertà, della responsabilità e del sacrificio nel contesto di un disegno più grande. In entrambi i casi, per il cristiano il futuro non è solo qualcosa di escatologicamente noto e conosciuto, ma anche e soprattutto qualcosa da costruire, passo dopo passo, attraverso scelte consapevoli e libere.
16 novembre 2024
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